Kona e “marginal gains”

Train smarter, not harder

Kona e “marginal gains”

Agosto 14, 2019 Blog 0

Quando anche il dettaglio conta per limare secondi preziosi, tema anche per gli Age-Group?

foto: tri2b.com

Ci siamo quasi, tra pochi giorni sapremo chi saranno il nuovo/a uomo/donna di ferro all’ Ironman delle Hawaii. Per eventi di questa importanza e di questo calibro tra gli atleti Pro non viene lasciato niente al caso. Anche i principali brand colgono l’occasione per presentare le ultime novità in fatto di materiali e cercano di dare ai loro atleti qualche vantaggio in più. Nel seguente articolo tratterò dei temi più caldi e attuali per quello che concerne i “marginal gains”, ovvero guadagni minimi in termini di Watt attraverso piccoli cambiamenti o accorgimenti sulla bici. Parliamo di 2-3 watt e quindi di un risparmio effettivo su un IM di circa 90-140 secondi. Chiaramente tutti questi dettagli sommati tra loro possono fare la differenza tra vittoria e sconfitta nella categoria PRO. Di seguito alcuni esempi.

Catene lubrificate con cera anziché con olio:

La lubrificazione di parti meccaniche con cera e paraffina è già usata da anni nel settore industriale per grosse macchine. Questo per evitare che gli ingranaggi accumulino sporcizia e non si usurino eccessivamente. Da qualche anno viene usata anche nel ciclismo per evitare di avere un’alta frizione tra catena, cassetta e pulegge. Da alcuni test risulta che queste nuove catene rispetto a una catena normale con olio hanno un minor attrito e fanno risparmiare circa 2-5 watt. A livello di usura i componenti durano più a lungo grazie al fatto che la cera non intrappola lo sporco come il grasso o oli per catene. Purtroppo la durata della cera è limitata, si parla di 160-300km dopodiché si perde ogni vantaggio. Il consiglio più grande che posso dare è di mantenere la catena pulita e evitare che accumuli sporco: si arriva facilmente a perdere l’equivalente di 10 watt con una catena sporca e mal oliata. Fateci caso la prossima volta che vedete una strana catena biancastra.

foto: cyclingtips.com

Cuscinetti e pulegge maggiorate:

Sempre rimanendo al sistema di trasmissione la pioniera Ceramicspeed ha qualche anno fa lanciato sul mercato delle pulegge di misura maggiore per il carrello posteriore, la loro teoria è che in questo modo la catena effettua una curva meno stretta e crea così meno attrito e trasmette meglio la potenza espressa sui pedali. Oltre a questo accorgimento vengono montati speciali cuscinetti nel movimento centrale e nelle principali parti mobili, questi cuscinetti oliati in modo specifico anche per le condizioni atmosferiche hanno una resistenza molto bassa ma anche una durata di vita molto breve. A livello di dati non tutti sono convinti del vantaggio di avere delle pulegge maggiorate mentre per i cuscinetti si parla di un risparmio di 1-3 watt. Impressiona il video pubblicato da GTN (Global Triathlon Network) dove Tyler Butterfield presenta la sua bici e mostra il risultato che ha un basso attrito nel sistema di trasmissione (vedi min 08:45).

Larghezza pneumatici e struttura del battistrada:

A inizio anno la marca Vittoria era uscita con una novità che ha lasciato di stucco molti addetti ai lavori: dichiarava di aver messo sul mercato un nuovo tipo di copertone che faceva risparmiare watt ai propri atleti. I dati raccolti non hanno poi confermato in via definitiva il vantaggio ma pare che altre marche come anche Continental abbiano sviluppato speciali costruzioni del pneumatico e con miscele specifiche per avere una miglior resa. Al momento sono solo prototipi (si notano sulla bici di Jan Frodeno dei copertoni con la scritta “33” in bianco), magari in futuro saranno poi accessibili al pubblico. Un impatto più grande sulla resistenza di rotolamento sembra averla la dimensione dello pneumatico, infatti il copertoncino del 25mm oltre ad essere più confortevole perché assorbe meglio le irregolarità del terreno, ha anche un minor attrito di scorrimento rispetto al classico 23mm. Anche qua si apre però un discorso più ampio sull’aerodinamica. Molti professionisti montano un 23mm anteriormente per avere una miglior perforazione dell’aria mentre dietro montano un 25mm. Secondo me decisivo è avere il copertone della larghezza che meglio si adatta alla forma della nostra ruota profilata. Mavic è stata in questo campo la prima a sviluppare la ruota profilata a partire dalle dimensione del copertoncino per così creare la combinazione [cerchione + pneumatico] più aerodinamica possibile (anche con l’uso di una linguetta di collegamento).

Conclusioni:

Forse in molti stanno già facendo due calcoli per un nuovo acquisto o hanno già aperto internet per cercare alcuni prodotti. Tranquilli fermi tutti, quanto elencato fino adesso ha senso per atleti che hanno raggiunto il loro massimo potenziale fisico e che per poter fare la differenza a così alti livelli devono limare ogni possibile secondo curando il loro attrezzo. Stiamo chiaramente parlando di professionisti. Per i più umani Age-Group il tema “marginal gains” dovrebbe solo essere qualcosa di curioso ma a cui non bisogna dare troppo peso. Infatti questi accorgimenti sono solo la punta dell’iceberg, o come dice un famoso detto sarebbe come “vedere gli alberi e non la foresta”. Prima di darvi qualche consiglio mi preme specificare che tutti questi watt guadagnati da un minor attrito non significano che riuscite a spingere più watt sui pedali, ma a parità di potenza avrete una velocità maggiore rispetto al normale (stiamo parlando di valori vicini o minori a 1km/h).

Quindi cari Age-Grouper continuate con il vostro piano d’allenamento perché avete un grande potenziale. Se poi volete avere qualche vantaggio in più in gara qui di seguito trovate i 4 punti più importanti per trarre il massimo dalla vostra performance (in ordine per importanza):

  • Posizione aerodinamica sulla bici (aiutarsi con l’uso di appendici), diminuire l’area frontale esposta all’aria.
  • Mantenere il più possibile la posizione aerodinamica in gara, anche in salita e falsi piani se riuscite.
  • Casco a goccia per evitare le turbolenze che si creano dietro la testa.
  • Ruote profilate per avere una miglior perforazione dell’aria e creare meno turbolenze.